3 gennaio 2014

Edma, il gigante anconetano che divora Comuni e cittadini

 

Mentre il Sindaco Sagramola intravede nei duemila giovani che hanno affollato il Palaguerrieri per la festa di Capodanno, il seme di un rinato bisogno comunitario - e non invece un naturalissimo effetto sciame, rafforzato da un evidente e lapalissiano deficit di offerta -, ad Ancona viene siglato un accordo che avrà inevitabili ricadute di prospettiva anche nella comunità fabrianese in carne ed ossa. Dall'accordo tra Multiservizi e la Estra Spa di Prato - società pubblica impegnata nei settori del gas, dell'energia elettrica, dei servizi energetici e delle telecomunicazioni - è nata un'altra, ennesima, società pubblica, denominata Edma (Energia del Medio Adriatico). L'obiettivo della nuova società è quello di partecipare alle gare per la gestione delle reti del gas naturale che saranno indette entro la fine del 2014 e che rendono necessari ingenti risorse per il riscatto delle reti dai precedenti gestori e di notevoli investimenti di gestione e di funzionamento dell'ambito di competenza. Come scrive il Messaggero "nella nuova società Multiservizi conferirà la partecipazione in Prometeo, primo operatore delle Marche per la vendita di energia, e il ramo di azienda della distribuzione di gas naturale, attività svolta attualmente in 15 comuni della provincia di Ancona.". Ciò significa che, almeno in una prima fase, il business dell'acqua resterà fuori da un'operazione che costituisce, comunque, il primo passo verso la realizzazione di una multiutility pubblica di carattere interregionale, che in prospettiva vedrà convergere al suo interno gas, acqua, energia elettrica e rifiuti. Non è un caso, da questo punto di vista, che i quotidiani di oggi facciano esplicito riferimento a un possibile ingresso di Ancona Ambiente nella nuova società, segno che il gas è soltanto un piede di porco, il punto di partenza di un'operazione assai più vasta e ambiziosa di centralizzazione delle forniture e delle diverse utilities. Da questo punto di vista è interessante ricordare - giusto per completare lo scenario di riferimento - che su Estra nel 2012 c'è stato un pronunciamento dell’Antitrust, che ha ritenuto Estra Reti Gas e Estra, responsabili di aver abusato della loro posizione dominante nel mercato della distribuzione del gas nel Comune di Prato. Inoltre, nel novembre del 2013 i vertici della società sono stati indagati per turbativa d'asta e abuso d'ufficio dalla Procura di Prato. Ma quel che interessa davvero sono gli aspetti legati alle ricadute politiche e territoriali di questa operazione di concentrazione societaria a sfondo pubblico. Abbiamo infatti una società pubblica come la Multiservizi - di cui sono soci obbligatori i comuni della provincia di Ancona - che delibera una scelta di valore strategico per la popolazione provinciale senza che i Consigli Comunali dei comuni soci abbiano la possibilità - oggi e non qualche mese addietro - di illustrare ai cittadini, che sono i veri azionisti in quanto contribuenti, vantaggi e svantaggi, rischi e opportunità della nascita di una multiutility di profilo interregionale; abbiamo due società pubbliche che, approfittando delle semplificazioni operative e decisionali connesse al loro regime privatistico, ne creano una terza, che in futuro prossimo di connoterà come soggetto economico operante in regime di monopolio, rispetto al quale ai cittadini non sarà consentito di esercitare diritti di scelta che sono la base del sistema di mercato e di una concorrenzialità orientata al miglioramento dei servizi e delle prestazioni; abbiamo monopoli nazionali lentamente rimpiazzati da un vero e proprio proliferare di monopoli territoriali, finanziati da una crescita sistematica delle tariffe e dall'applicazione di tributi compensativi pagati dai cittadini dei comuni soci in caso di perdite d'esercizio. Si tratta, in sintesi, di scelte onerosissime e prive di utilità che archiviano almeno un decennio di liberalizzazioni in cui, alla fine del giro, si è tornati al punto iniziale, ovvero ai molti vizi e alle poche virtù dello Stato imprenditore e dello Stato gestore, una sacca di socialismo reale che peggiora la situazione dei conti pubblici aggravando una pressione fiscale ormai giunta al punto di rottura della Curva di Laffer, ossia in quello snodo in cui l'aumento della pressione fa diminuire il gettito spingendo all'evasione e all'elusione. Su questo tema credo che il Sindaco di Fabriano abbia il dovere di esprimersi chiaramente a tutela dei diritti della nostra comunità, delle prerogative degli organi elettivi e di un mercato davvero libero, liberale e concorrenziale. Un approccio politico finalmente incisivo e scevro dal mantra utilizzato per giustificare ogni peggiore immobilismo: dura lex sed lex.
    

16 commenti:

  1. Bastaaaaaa con i BARACCONI Possibile che non ci siano soluzioni per mattere fine a queste porcate???????

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  2. Queste sono le battaglie politiche importanti!!!

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    1. All'opposizione c'è chi le sta portando avanti da un bel pezzo. Solamente che la maggioranza sono tutti caproni incompetenti e con la vista al pari del naso. Oppure dei chini a 90°. Ma no gli durerà per sempre sempre piu focolai si stanno accendendo e la merce di scambio per il mantenimento del potere è finita. Sagramola leggi capisci ed impara, Sorci è stato fortunato per le sue marachelle tu no ti stanno contando i peli dal culo per ora quelli grossi ma si arriverà alla peluria

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  3. A questa malaugurata idea, che segue un andamento di massima penalizzazione dei cittadini e delle imprese del territorio trattati come polli da spennare e bastonare, bisogna opporsi con tutte le armi legittime della politica e della società.

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  4. Se Sagramola dicesse di no a questa operazione sono sicuro che determinerebbe un effetto domino sugli altri sindaci. Se non ora quando?

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    1. Non lo farà...come non l'ha fatto fin'ora; deve ancora molto agli "amici"...ma secondo me, non si rende conto che tanto prima o poi lo molleranno anche loro.

      comunque,con queste manovre, riusciranno a creare un milione di posti di lavoro....
      _______________
      G.R.

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    2. Se il coraggio uno non ce l'ha non può darselo [cit.] Sagramoletta ha paura anche della sua ombra, figurati se ha le palle per dire no ed impuntarsi.

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    3. Mi sa che invece di 1 milione di posti di lavoro rischiano di creare milioni di buchi...

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  5. Scusate ma su questa mega fusione, mi sembra che in Consiglio Comunale ne è stato parlato per una interrogazione del M5S e naturalmente il Sindaco e la Giunta "pressati da Spacca?? " si sono già allineatati e coperti, per dirla in gergo militare!!!
    Quindi non sperate, per me hanno già dato il loro assenso!!
    g.f. cav.

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    1. Ovbiamente in cambio di qualcosa.....non si fanno mancare nulla.

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  6. purtroppo però fino ad ora questi sono stati solo algidi esecutori del disegno Spacchiano...

    http://www.youtube.com/watch?v=r4PO40A8A3c&feature=share&list=UUOhDobaeYdTQ7cuG28bQOmQ&index=2

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  7. Finchè non verrà sradicato Spacca le cose non cambieranno. Da fabrianese purosangue mi auguro che il prossimo governatore sia quantomeno di Ascoli Piceno; la politica locale non ha mai creato niente di buono, solo lecchinaggio.

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  8. E te pareva che alla fine non ce arbuttavi il sindaco mamma mia poi parli degli altri che sono prezzolati?

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  9. Visti I precedenti giudiziari di Estra...diremmo che la società ė perfettamente compatibile con la politica di Spacca e Sagramola. Un esempio lo dcandalo biogas e maxieolico con I Merloni e I dirigenti della regione. Crediamo che "la porchetta continua"....

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  10. SAGRAMOLA? E IL NOSTRO NUOVO RAPPRESENTANTE IN CDA MULTISERVIZI?

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