26 marzo 2014

Un fiume di droga nella città creativa


 

La notizia del concittadino salvato presso la stazione ferroviaria da una overdose di eroina ha destato, in città, allarme e preoccupazione. Quasi fossimo in presenza di un fenomeno inedito, di una devianza estranea allo spirito e alla natura dei fabrianesi. Purtroppo non è così e Fabriano - come la gran parte della provincia italiana - è ricca di tossici irrredenti, di consumatori mimetizzati, di eroinomani che ci hanno rimesso la pelle, di neofiti che non sanno il rischio che corrono, di cannaroli che considerano il "fumo" un dono liberale e pannelliano e di parecchi consumatori - e neanche troppo occasionali - di cocaina, perchè pare che sniffare sia requisito minimo per essere avanti e cool. La droga, per intenderci, girava negli anni delle vacche grasse e continua a girare in questo tempo di giumente magre. A riprova che la retorica del disagio, frutto della crisi economica, la si può serenamente lasciare ai sociologi della sinistra al caviale. La differenza con il passato è che una volta esisteva una linea di demarcazione piuttosto netta tra l'universo dei tossicodipendenti e quello delle persone estranee alle dipendenze. E i fabrianesi della mia generazione ricorderanno bene come tale divisione si declinasse anche i termini spaziali e come ci fosse, addirittura, una zona del Giardini Margherita stabilmente presidiata dai tossicodipendenti da cui ci si teneva a debita distanza. Il problema di oggi è che è enormemente aumentato il livello di tolleranza sociale nei confronti del consumo occasionale di "fumo" e di cocaina. Esperienze ritenute quasi normali nel mondo degli adulti e quindi in grado di precipitare in forma di senso comune tra le generazioni più giovani e meno attrezzate a livello psicologico ed esperienziale. Nei giorni passati, tanto per dire, le forze dell'ordine sono state impegnate ina una vasta operazione antidroga, sviluppata anche attraverso il ricorso ad unità cinofile. Si tratta di attività repressive di fondamentale importanza perchè rompono il conformismo diffuso e la tolleranza sociale verso l'uso di sostanze stupefacenti, riproponendo l'idea della sanzione come deterrente naturale per una società che educa i suoi figli proprio a partire dal binomio premio-punizione. Invece nei social network - luogo in cui ormai si formano i giudizi e si consolidano le opinioni - c'è stata una vera e propria levata di scudi, quasi che la devianza e il rischio risiedano nei controlli di polizia e di carabinieri e non invece nel consumo di droga. E su questo tema va sgomberato il campo da un gigantesco equivoco - che si presenta come fatto implicito ogniqualvolta le forze dell'ordine agiscono per reprimere il fenomeno -  e cioè che fumare, sniffare o bucarsi sia una manifestazione di libertà individuale, messa costantemente a rischio dal braccio secolare dello Stato e delle azioni delle forze di polizia. Se si vuole arginare il fenomeno è, invece, necessario attribuire un ruolo centrale all'azione repressiva, perchè per colpire lo spaccio di stupefacenti bisogna prosciugare il mercato e gli utilizzatori. Perchè è il mercato che produce il traffico, ed è la domanda che genera l'offerta, come accade in tutti i settori in espansione. Quindi invece di scandalizzarsi per il ricorso ai cani antidroga sarebbe bene indignarsi con chi ne censura l'uso, con i genitori che ritengono impossibile che il figlio prediletto sia uno strafatto, con i cittadini che teorizzano la libertà di spararsi missili al corpo e al cervello e con una politica che fa gli occhi a piagne ma, di fondo, se ne sbatte i maroni. Il consumo di droga non può essere azzerato. Neanche combinando la repressione più efficiente e la prevenzione più efficace. Ma può essere "governato" e riportato al di sotto dei livelli di guardia, utilizzando con intelligenza e costanza repressione e sanzioni. Non è forse giunto il momento di dircelo con chiarezza?
    

24 commenti:

  1. giustissimo , io sono rabbrividito quando in occasione dei controlli fatti al palas e in centro a carnevale, che per altro non hanno dato esiti sconvolgenti, decine di genitori ancorchè prima dei giovani si sono inalberati e scagliati contro le forze di polizia condannando gli interventi a favore del sano divertimento locale , giustificandosi dietro alla necessità di non distruggere quelle poche iniziative di aggregazione di massa che avvengono in città! il fenomeno dei tossici e oggi forse in maniera ancor più preoccupante di un abuso di alcoolici a tutte le età, sono " abitudini " da stroncare quanto prima e con tutti i mezzi, ormai è macroscopicamente evidente che si è perso il senso del pericolo, del calcolo dei rischi , e la colpa è da attribuirsi ad un calo esponenziale dell'informazione , alla naturalizzazione degli eventi che ci circondano almeno fino a che non ti capitano di fianco, oggi non si parla quasi più di morti per overdose, non si parla quasi più dell'incidenza sociale del'alcoolismo, non si parla più del problema AIDS , che infatti è ricominciato a crescere!! troppa indifferenza e troppo permessivismo ci hanno invaso, bisogna tornare ad intendere fenomeni come la tossicodipendenza , da qualsiasi sostanza , l'alcoolismo, e la leggerezza dei rapporti a rischio , come attacchi alla persona come virus da estirpare e non come " ragazzate " o " leggere stravaganze".( Muratori Davide)

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  2. Esiste tuttavia una bella differenza tra droghe pesanti e leggere che non sembra essere menzionata in questo articolo. Reprimere un "uso" collettivo, per dirla in termini giuridici, difficilmente farebbe diminuire il mercato. Molto probabilmente ne amplierebbe i guadagni grazie alla crescita dei prezzi. Ritengo che data l'esistenza di un mercato sia più furbo governarlo tramite la liberalizzazione di alcune droghe, il cui uso risulta molto meno dannoso di quello degli alcolici. La repressione ha mostrato i suoi fallimenti per decenni ed influisce pesantemente sul bilancio statale. E' ora di cambiare ricetta e di ricominciare a fare prevenzione nelle scuole, che oramai sembra scomparsa. Detto questo è praticamente impossibile evitare l'utilizzo e la sperimentazione di droghe sia leggere che pesanti, piuttosto si potrebbero formare coscienze che comprendano il rischio sulla base del concetto di riduzione del danno. Nico Bazzoli

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    1. droghe pesanti e droghe leggere.. bel dilemma , come classificarle, come suddividere le varie droghe , in base agli effetti allucinogeni che provocano, in base ai danni celebrali, in base al'assuefazione, in base a cosa? un dato è inequivocabile , le droghe portano alla morte, esse siano leggere o pesanti , vogliamo parlare della canabis o della mrijuana come droghe leggere? andiamo a vedere quanto costa in termini di spesa sociale l'uso di tali droghe, l'extasi come la collochi? no perchè in linea teorica non è neanche una droga!!!! lo sniffo della colla o degli spray' dove li collochiamo? e se il prezzo basso è un deterrente per per non incentivare la criminalità organizzata allora perchè non facciamo un social market stupefacente ? ci avevano provato coi centri sociali organizzati e si sono visti i risultati!!!! una soluzione possibile è certamente la prevenzione ma se alle spalle della prevenzione ci metti un liberismo controllato a cosa serve la prevenzione e tantomeno un'educazione? le droghe , e ci metto anche l'alcool tra le droghe, sono un male che fa centinaia di vittime tutti gli anni e spesso sono vittime passive ( gente che viene falciata da tossici) o aggredite , troppo pemessivismo a portato ad una perdita di controllo del fenomeno, , è ora di riprendere in mano la situazione e di farlo in maniera piuttosto deciso, ti trovo della droga addosso? bene via ai lavori socialmente utili, tipo diserbo dei bordi stradali, sei fatto via tutti i diritti , compresa patente , accesso ai pubblici uffici, e annotazione obbligatoria su tutti i documenti, uccidi qualcuno sotto l'effetto della droga o dell'alcool lavori forzati, e magari qualche opera pubblica in più si finirebbe , altro che pacchetta sulle spalle con la raccomandazione di non farlo più !!! M.D.

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    2. Semplicemente distinguendo tra quelle che danno dipendenza fisica e quelle che non la danno. Le criminalizzazioni sono pericolose e, dati alla mano, nei paesi in cui vi è stata una liberalizzazione delle droghe leggere i consumatori (specie giovani) sono diminuiti, venendo meno l'effetto "proibito". Credo che l'intervento statale debba concentrarsi più sulla regolazione di alcuni settori oggi lasciati in mano ai danni del libero mercato, che focalizzarsi sulla limitazione delle libertà individuali e sulla cancellazione dei diritti da te proposta. Non comprendo inoltre la connessione tra l'essere "fatto" e l'eliminazione dei diritti che sono la base della cittadinanza; come dire che debbano esistere cittadini di serie A e di serie B in base agli usi e ai costumi. Farsi uno spinello in compagnia per il 70% dei ragazzi fabrianesi è la normalità (te lo posso assicurare) e resto fermamente convinto che la politica e le idee politiche debbano seguire la società non imbrigliarla in direzioni restrittive della libertà personale.

      Seguendo la logica da te proposta se da domani diviene illegale il vino sarebbe giusto togliere patente e diritti a chi ne ha bevuto un bicchiere. Il proibizionismo non è la soluzione agli abusi, il suo unico risultato è quello di ampliare il mercato nero. Altrimenti dovremmo stre a discutere su tutto ciò che fa male alla salute e che dovremmo proibire a causa dei suoi costi sociali...in questa logica oltre ad alcolici e tabacco rientrerebbero pure le industrie inquinanti, la produzione elettrica, il caffè, la carne rossa ecc ecc.

      Prova a fare un'indagine anonima tra i ragazzi fabrianesi e vedrai come qualsiasi tentativo di repressione di certi usi sia del tutto irrilevante nella limitazione dell'uso di stupefacenti, data l'estensione del fenomeno.

      NB

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    3. ma di cosa stai parlando? quà non si può paragonare un bicchiere di vino con uno spinello, poi relativamente ai tuoi dati sui paesi " liberisti" sono un tantino datati, visto che sia in Inghilterra che in Olanda e Danimarca senza contare la Svizzera hanno per lo più vietato l'uso di droghe anche nei famosi smoke bar, proprio perchè hanno stabilito che il problema delle tossicodipendenze non sio attenuava, ma al contrario aumentavano i consumatori abituali , e comunque in questi stati chi fa uso di droghe è tenuto a comunicarlo e il fatto gli viene annotato sui documenti, per ciò che riguarda i diritti, se devo scegliere se privare di alcuni diritti un tossico a vantaggio del diritto di vivere di altre persone oneste, bhe propendo per salvaguardare i diritti degli onesti, quantomeno perchè non potranno mai decidere di morire scontrandosi con un tossico. per ciò che riguarda il vino, bhe se il suo abuso da parte di una persona lo rende pericoloso per la comunità , non c'è differenza tra un tossicodipendente ed un acoolista. M.D.

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    4. in olanda hanno discusso sul chiudere i coffee shop lungo i confini per contrastare il pendolarismo e il trasporto di sostanze negli stati confinanti dove sono considerate illegali, ad amsterdam non ci hanno mai pensato e pure vicino alla frontiera alla fine hanno lasciato tutto com'era perchè economicamente ci andavano a perdere tantissimo...d'altro canto la popolazione olandese non si contraddistingue per chissà quale tasso di consumo di hashish/marijuana per cui non avendo particolari emergenze hanno preferito fare cash, come il colorado che nel primo mese di legalizzazione (gennaio 2014) ha incassato 2 milioni di $ dalle imposte sulla vendita di marijuana, o come l'uruguay e si potrebbe andare avanti....i fatti dicono che in molti nel dibattito internazionale stanno arretrando da posizioni proibizioniste.
      sui registri per i tossicodipendenti facciamo molta confusione perché chi usa droghe leggere non deve stare in nessun registro, forse parliamo dei consumatori di droghe pesanti che vengono registrati per accedere alle cosiddette "stanze del buco", dove viene fornita assistenza sanitaria da parte dello stato coadiuvato da associazioni di volontari...anche in italia abbiamo le stanze del buco, le più famose stanno a scampia e le gestisce la camorra...
      che la distinzione leggere/pesanti debba essere fatta ce lo dice pure in italia la recente sentenza della corte costituzionale che ha bocciato la fini-giovanardi proprio per l'aspetto inerente l'equiparazione...e naturalmente no, thc e alcool non si possono proprio equiparare perché di alcool si muore (e non poco) mentre di morti per thc non esistono casi documentati e che io sappia neanche leggende metropolitane.
      la distinzione tra tossici e persone oneste dimostra ulteriormente una grande confusione riguardo l'argomento...di cosa parliamo? del consumo che può generare situazioni di pericolo ad esempio mettendosi in strada? o di criminalizzare il consumo di per sé?no perché anche legalmente ci sono abissali differenze e se uno non nuoce a nessuno oltre che a se stesso, criminalizzare il suo uso personale non mi sembra il modo migliore per aiutare una persona che ha problemi di dipendenze...

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    5. Recenti progetti di legge per una produzione di cannabis autonoma e controllata dal governo hanno incontrato l’opposizione dell’attuale Ministro della Giustizia.

      Particolare molto interessante è che la cannabis in Olanda rimane una sostanza controllata il cui possesso ed uso costituiscono reati minori, punibili con una multa: secondo lo statuto infatti, persino i coffeeshops sono illegali. Questi statuti sono stati promulgati per via delle pressioni della comunita’ internazionale, ma viene poi attuata una politica di “non-imposizione” (gedoogbeleid) che e’ divenuta prassi comune nelle corti di giustizia olandesi. Una sorta di “e’ illegale, ma non e’ illegale”.

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  3. Le droghe leggere sono una porta di accesso: se ti fai le canne non è detto che arrivi alle droghe pesanti ma se sei arrivato alle droghe pesanti sicuramente sei passato per le canne

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    1. Un po' come dire che un bicchiere di vino può portare all'utilizzo smodato di superalcolici. NB

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    2. vero, il vino fa diventare alcolisti.

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    3. la caffeina ipertesi, il maiale ostruisce le arterie...

      il problema non è l'uso ma l'abuso

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    4. La droga spoinge inesorabilmente all'abuso. Sennò col cavolo che le mafie internazionali investivano tutto lì se quello fosse stato il regno dei consumi responsabili

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    5. A dire il vero la mafia in Italia ha il suo primo canale di finanziamento negli appalti e nell'edilizia. La droga, in quest'accezione così generica, non determina per forza dipendenza. Sono determinate droghe sintetiche a dare dipendenza e nemmeno tutte.

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    6. Infatti uscire dalla droga è una passeggiata. Come diminuire il numero di caffè. ragazzi ma che cazzo state a dì?

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    7. mi sa che ci sia un tantino di confusione o ingenua ignoranza sulla differenza tra droga sintetica e droga naturale!!! la cocaina al pari dell'eroina , delle canabioidi e delle marijuane sono di origine naturale sono per lo più derivati dal papavero e dall'opio, le droghe sintetiche tipo crak, extasy , colle, etc sono di origine chimica, tutte queste droghe danno dipendenza e asuefazione , nel primo caso ti inducono ad averne sempre bisogno , nel secondo a richiederne sempre dosi maggiori... quindi a conti fatti nuocono alla salute sia fisica che mentale!!!! per ciò che riguarda le mafie, ma siete proprio convinti che i soldi li facciano con appalti ed edilizia? perchè se così fosse con la crisi che stiamo attraversando vorrebbe dire che sono fallite!!! su non nascondiamo la testa sotto la sabbia e smettiamo di arrampicarci sugli specchi e cominciamo ad intavolare un discorso di concreta analisi del problema..!!
      M.D.

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    8. cocaina ed eroina hanno origine naturale ma la la loro lavorazione è chimica, l'eroina in particolare è una sostanza semisintetica tant'è vero che venne brevettata e messa in commercio dalla bayer (proprio nello stesso anno dell'aspirina), per curare varie patologie e particolarmente consigliata per i dolori mestruali.
      ci misero quasi trent'anni per accorgersi delle controindicazioni e ritirarla dal commercio...

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    9. Qua l'unico a fare confusione sei tu Davide a partire dalle distinzioni, dalla naturalità o meno di certe sostanze. Un discorso di concreta analisi si basa sulla conoscenza sia delle sostanze che della loro utilizzazione e tra tutti questi commenti sembri l'unico che pecca in tal senso.

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    10. se invece di cercare di fregare il prossimo leggeste attentamente io ho scritto "di origine" naturale!!!!! che poi per l'assunzione vengano "lavorate " con sostanze chimiche non ne cambia l'origine!!!! http://it.wikipedia.org/wiki/Eroina

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    11. la precisazione sull'eroina l'ho fatta a titolo esemplificativo. in realtà si potrebbe contestare ogni virgola del commento,a partire dalla presunta naturalità della marijuana visto che oramai una enorme quantità di piante e semi viene prodotta in laboratori dove si effettuano trattamenti per aumentare le concentrazioni di thc, o anche sulla presunta maggiore dannosità delle sostanze chimiche visto che esistono sostanze naturali usate per l'alterazione dello stato di coscienza che possono essere molto pericolose (funghi, peyote, stramonio...) e le cui concentrazioni di principio attivo sono difficili da stabilire a differenza di una sostanza chimica conosciuta per la quale, in base al dosaggio, è possibile prevedere effetti voluti e/o collaterali (eventuali tagli permettendo naturalmente...).
      naturalmente non è questa la sede per certi approfondimenti, per cui va bene sintetizzare ma semplificare grossolanamente può avere conseguenze molto pericolose!
      fare chiarezza non significa "cercare di fregare", semmai il contrario...

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  4. Condivido in pieno ogni lettera del tuo articolo odierno costo Simonetti conoscendo bene il fenomeno che nei tempi che tu ricordi si sviluppava nei pressi della Piscina dei giardini grandi!

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  5. Mi dispiace, ma sull'argomento, i miei primi 40 anni non mi hanno portato ancora alla verità assoluta che tanti di voi sembrano avere in tasca.
    Vero tutto...ogni affermazione ha la sua quota di verità, ma...eh si, c'è un "ma"...ogni ragionamento viene fatto tenendo conto del singolo punto di vista, in una prospettiva bidimensionale che è più buona per un'istantanea, che per una soluzione.
    Non ho finito di leggere i "pistolotti" (non me ne vogliate, oggi, non ce la faccio), ma penso che se ci si mettesse lì, con gli occhi di un bambino a leggere i pro ed i contro, probabilmente si capirebbe quali sono i punti forti e quelli deboli di ogni affermazione; senza questa metodologia, è come discutere sul sesso degli angeli, ottenendo esclusivamente un incremento della temperatura dell'aria.

    Passatemi una battuta su una frase di M.D.:
    "il tempo che passa, porta alla morte"
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    G.R.

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  6. In senso generale sono contrario alle droghe, ma non paragoniamo le droghe pesanti eroina e cocaina, alle c.d. leggere haschish e marijuana, e queste ultime al vino ed alle sigarette..
    Per esperienza diretta, posso dire che persone che usavano e usano droghe leggere sono rimasti alle stesse e vivono senza particolari problemi, come è vero che altri che sono morti per overdose da eroina, hanno sicuramente iniziato con le canne!!! Ricordo anche giovani che sono poi morti verso i 40 anni per cirrosi epatica per tutta una vita spericolata come dice Vasco.... Oggi, come oggi, ritengo che si debba fare un passo verso la liberalizzazione delle c.d. droghe leggere, ovviamente dietro prescrizione medica, come ha previsto la Regione Abruzzo. Ovvio, chi fa queste scelte, deve rinunciare ad alcuni diritti come la guida di auto o mezzi pubblici
    Quindi tale prescrizione dovrebbe essere preliminarmente utilizzata solo in maniera "curativa" per particolari malattie e ripeto dietro esclusiva ricetta medica!!!
    Anche se il paragone non ci azzecca un tubo con l'articolo promosso dall'amico Giampy, , qui è un po come la prostituzione, non possiamo andare avanti con la c.d. legge Merlin del 1958!!!
    Oggi essa è anacronistica, sono per una regolamentazione e controllo dello Stato e della Sanità, sia per incrementare gli introiti delle tasse, che per avere un controllo sanitario contro gravissime malattie irreversibili!!
    Giorgio Fraticelli

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    1. E se ce lo dice un ex poliziotto possiamo fidarci

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    2. Ecco, questo, mi sembra un intervento non "di parte" e ben ragionato...e sopratutto, assolutamente non "definitivo"!
      _______________
      G.R.

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