26 agosto 2014

Accordo di Programma: rimodulare faccia, culo e cervello





Quando qualcuno mi domanda per quale motivo dedico tempo a un blog ricorro a una spiegazione di tipo narrativo: scrivo perché mi piace scrivere, raccontare, offrire un punto di vista diverso e, e se possibile, originale. Ma c’è anche un’altra ragione e cioè che adoro rivelare e denudare le cazzate del potere politico, le piccole e grandi menzogne con le quali ammanta la sua notoria e miserabile volontà di durare a scapito dei cittadini e della democrazia. Di pinocchiate, sempre poco innocenti, abbiamo fornito esempi, scampoli e modelli di ogni genere e non c’è mai giorno di pausa perché il potere funziona come un processo a ciclo continuo, una catena di montaggio che non smette mai di spargere i suoi liquami. Oggi, visto che è di colpo tornato in voga, parliamo di uno dei grandi pilastri della menzogna d’entroterra, una minchiata quinquennale sopravvissuta solo grazie alla credulità invertebrata dei fabrianesi: l’Accordo di Programma. Chi ha seguito con piglio e costanza la questione Ardo ricorderà che la genesi dell’Accordo di Programma fu tutta politica e risale al marzo 2010 quando l’allora Ministro delle Attività Produttive Scajola, a dieci giorni dalle elezioni regionali, appose la firma sul documento, consentendo a Spacca di mettere in sicurezza il secondo mandato da Governatore. In realtà quel documento era una scatola vuota, uno strumento general generico di sostegno ipotetico al rilancio produttivo delle aree colpite dalla crisi della Antonio Merloni; un accordo di cui erano evidenti le finalità extraproduttive, l’enfasi bizantina delle parole e la funzione di calmiere politico ed elettorale. Ma nonostante i limiti congeniti di concetto e di impostazione la prima versione dell’Accordo di Programma ottenne il plauso conformista delle parti sociali, e in modo particolare dei sindacati che garantirono una preziosa copertura sociale alla rielezione dell’ottimo Gianmario. Ma come sempre accade passata la festa gabbato lo santo. E infatti dell’Accordo si Programma si persero letteralmente le tracce, al punto che nel mese di ottobre del 2012 Marche, Umbria e Governo furono costrette a una revisione, attivando quella che fu definita – con linguaggio politically correct - la rimodulazione dell’Accordo di Programma, accompagnata da resoconti giornalistici patinati e tutti tesi a narrarne in positivo le potenzialità, l'impatto e le prospettiva. L'Accordo stanziava 35 milioni di euro, finalizzati interventi di rilancio e reindustrializzazione delle aree colpite dalla crisi della Antonio Merloni, ripartiti al 50% tra Marche ed Umbria. Ma come sempre accade quando c'è di mezzo la spesa pubblica, le risorse vengono pensate e destinate affinché si disperdano in mille rivoli e rigagnoli: furono, infatti, 56 i comuni marchigiani e 24 quelli umbri individuati come beneficiari potenziali degli interventi previsti dall'Accordo di Programma. Una dilatazione abnorme della platea, totalmente estranea al vero epicentro della crisi, territorialmente delimitata dalla dorsale appenninica e dai comuni di Fabriano, Nocera Umbra, Gualdo Tadino e limitrofi. L'Accordo di Programma, inoltre, avrebbe dovuto funzionare attraverso misure che facevano riferimento alla legge n.181/89, potenziata per attrarre investimenti e creare occupazione. Si passava, infatti, da un sostegno ai progetti dal 50% al 75%, ma a condizione che venisse assunta una quota minima di lavoratori ex Ardo accompagnata anche da un bonus di 5.000 euro per ogni lavoratore riassunto: un contributo a fondo perduto del 20%, un mutuo agevolato del 50%, una partecipazione al capitale del 5%. Già due anni fa, in totale solitudine, evidenziammo i limiti dell’Accordo di Programma rimodulato, la sua elefantiasi burocratica che impediva di utilizzare le risorse per garantire sopravvivenza e competitività a piccole e medie imprese ancora presenti e attive sui mercati, l’immobilizzazione di risorse ed energie materiali. Ma più di ogni altra cosa l’Accordo difettava di una consapevolezza di base legata a un cardine delle dinamiche imprenditoriali e di mercato e cioè che un imprenditore assume solo se ha bisogno di assumere e quando lo fa sceglie sulla base di requisiti di utilità e non certo perché lo Stato gli regala un bonus per reinserire un cassintegrato, tra l’altro con le competenze bruciate dagli ammortizzatori sociali lunghi. Chi si fosse preso la briga di giudicare le scelte compiute nella loro nuda e cruda concretezza - piuttosto che farsi rintronare l'occhio da fumisterie ammantate di assi, misure, interventi e normative - avrebbe immediatamente compreso che le risorse dell’Accordo sarebbero rimaste congelate. Oggi, i cantori di due anni fa, rilevano i limiti dell’Accordo e i suoi vincoli burocratici. E chiedono l’ennesima rimodulazione. Ma rimodulare faccia, culo e cervello no?!
    

19 commenti:

  1. Hai ragione, è stata una clamorosa bufala. Ma ci abbiamo creduto. O meglio abbiamo voluto crederci

    RispondiElimina
  2. chiaro e cristallina l'analisi, che si voglia ricavalcare l'onda lunga dell'accordo di programma farlocco, per scopi elettorali???? quà Spacca ci cova! speriamo solo che la gente nel frattempo si sia vagamente disillusa. M.D.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Muratori Davide, oramai non ti firmi nemmeno per esteso. Hai paura che ti prendono in giro ?

      Elimina
    2. bastano le iniziali, visto che mi hai riconosciuto subito, tu invece continui a nasconderti , vilmente , dietro all'anonimato, al pari di un topo di fogna ti aggiri nei blog per provocare, inutilmente,continua pure a prenderti in giro da solo sig. presidente, M.D. ( Muratori Davide

      Elimina
    3. Sig. Presidente si scrive maiuscolo. Devi portare rispetto. Non credere che quattro tue urla intimorito no le persone.
      Firmato
      Matteo R.

      Elimina
    4. Povero Muratori, tutti gli danno addosso. Lui pensava di essere un super eroe e invece lo prendono tutti in giro. SALVATE MURATORI

      Elimina
    5. Inta a' Calabbria presidente si scrive RAPOCCIA !!!

      Elimina
  3. Intanto Fabriano veleggia sopra i l30% di disoccupazione! Capolavoro! Quelli del PD dicono che va tutto alla grande! grazie al cazzo dopo 20 anni di uso della città come se fosse il loro gabinetto ci credo hanno piazzato cani e porci a destra e manca! I giovani (quelli più svegli) se ne sono andati oppure sono improcinti a farlo, ma a loro che glie frega!

    RispondiElimina
  4. Per non parlare poi dell'assoluta inutilità di tutti i soldi riversati nella formazione professionale! Una risorsa potenzialmente così seria e importante, fondamentale per una riconversione reale del tessuto economico e produttivo di un territorio, declassata a passatempo della domenica!Oggi Fabriano conta centinaia di operai metalmeccanici convertiti in aiuto pizzaioli e le officine meccaniche non riescono a trovare un elettrauto! L'averci voluto credere, per come era impostato l'Accordo di Programma, non è azione senza colpe.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La formazione professionale? Chiedete a chi la fa, nel senso, a chi organizza i corsi e FORMAZIONE. Chiedete ai privati che gestiscono i corsi. Guardate chi sono e poi vedrete che qualcuno che ci guadagna c'e', e come se c'e'. Pochi, sempre i soliti...........

      Elimina
  5. mi chiedo i soldi chi li gestisce?w

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Le Fulgide cooperative di Favriano.

      Elimina
    2. Non diciamo stupidaggini. Mai sentito parlare di "Italia Lavoro"?

      Elimina
  6. Una richiesta per Muratori. Daviduc cio bello, perché non vai a tagliare l'erba lungo la strada fino ad Albania visto che tutto il giorno stai solo a scrivere del nulla?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Porello Muratori e' tanto stanco e si vede che e' sciupato in viso

      Elimina
    2. Anche Pariano e' sciupato, ha faticato troppo ad alza' il secchio.

      Elimina
    3. Pariano 'ncugna !!!

      Elimina
  7. Le facce..il culo
    .il cervello?? ..allora, . .le facce e il culo sono la stessa medaglia. ..il cervello dopo attento sezionamento è stato buttato!!!! Spacca..Sagramola sono la stessa medaglia..il cervello??? Non pervenuto!!@

    RispondiElimina
  8. I corsi di Formazione sono fatti in base a "come possiamo Magnacce il più possibile!?" Col cazzo che fanno i corsi di formazione in base alle richieste del mercato del Lavoro questi ignoranti

    RispondiElimina

Sarà pubblicato tutto ciò che non contiene parolacce, insulti e affermazioni discriminatore nei confronti di persone