12 agosto 2014

Fine senza inizio per il bike sharing fabrianese


 


Mentre il caso Tesoreria sembra incagliarsi in forma d’un ennesimo papocchio, torna alla ribalta la questione del bike sharing. L’assessore Galli –di nuovo in fase cinetica dopo un persistente letargo – ha dichiarato la volontà dell’amministrazione di rinunciare al progetto perché troppo costoso. Pare, infatti, che i costi di gestione annui sarebbero stati pari a circa 45 mila euro per una decina di biciclette. Una cifra spropositata, al limite dell’appropriazione indebita, che avrebbe configurato un vero e proprio vilipendio nei confronti della crisi economica cittadina. Il bello è che il Comune ci si era messo di buzzo buono per dare decenza operativa a un’operazione fecondata da seme mediatico ma senza che nessuno credesse davvero alle virtù del nascituro: solenni proclami sulla mobilità sostenibile, indagini di mercato per individuare le possibili ditte fornitrici, obietti di miglioramento del sistema dei trasporti urbani, inevitabili e retorici riferimenti all’ambiente, all’ecologia e all’inesauribile repertorio di puttanate verdi con cui, oramai, si incarta e s’imbelletta ogni merda possibile e immaginabile. Il vero problema, infatti, non è il costo esorbitante del servizio ma l’assenza di un progetto complessivo di mobilità all’interno del quale inserire il bike sharing. Fabriano è, notoriamente, una città monopolizzata dalle auto, con un sistema di trasporti pubblici inutile e naif, un centro storico organizzato per ricavare il maggior numero di parcheggi possibile e un lungo anello circolare, inframmezzato da orrende minirotatorie Girella a cui se ne dovrebbero aggiungere altre perché abbiamo un assessore ai lavori pubblici che vuole lasciare un segno ai posteri riempiendo la città di auto che fanno giro girotondo. In questo quadro magari si trova il modo di inventare una corsia preferenziale per il passaggio dei trattori ma non c’è spazio politico, culturale e materiali per le biciclette: troppo europee e troppo evolute per una città ancora piena di metalmezzadri. Chi vuole usare la bicicletta come mezzo di trasporto – e non per le sgambatine da cassintegrato - non può farlo senza invadere marciapiedi e violare divieti: non può accedere ai parchi pubblici - perché Sagramola si è messo in testa che gli anziani diventerebbero birilli sanguinanti, il target preferito del bipede in mountain bike – e deve trasferirsi alla pista ciclabile di via Aldo Moro, un strisciona bislacca di cemento, “sempre sotto il chioppo del sole”, che dopo due giri va sui maroni quasi quanto un intervento di Tini in Consiglio Comunale. Insomma, se in una città si preferiscono i gas di scarico all’afrore ascellare del ciclista sudato, il bike sharing serve a poco. L’assessore Galli ha fatto bene a bloccare la spesa scellerata, ma il discorso avrebbe avuto bisogno di un’onesta e veritiera descrizione di scenario. A costo di essere ripetitivo mi pare corretto rimarcare, per l’ennesima volta, un concetto fondamentale e cioè che per realizzare il dipinto prima si acquista la tela e poi si procede alla pittura. Fuor di metafora: chiusura del centro storico con accesso riservato a pedoni e biciclette; anello Sintagma a senso unico con parcheggio su un lato e pista ciclabile con percorsi di accesso al centro storico; quindi strumenti di mobilità sostenibile come bus elettrici e bike sharing. Non sarebbe il caso, assessore Galli, di riprendere questo discorso su cui lei ebbe a porgere orecchio attento nei primi mesi di questo non certo furente mandato amministrativo?
    

11 commenti:

  1. Ricordiamoci che la primogenitura di questa idea delle bici elettriche e' di Paglialunga.

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    1. Tra le tante somarate di Sagramola quella di dare un assessorato a tale personaggio e' una delle più grosse.

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  2. il problema è che era il solito intervento spot, per fare qualche comparsata sui giornali

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    1. Esatto Giampietro, il problema e' che questa Giunta va avanti da due anni a suon di spot. Ci siamo rotti i coglioni !!!

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    2. Tutti dicono che si sono rotti ma poi alle ultime elezioni europee hanno preso quasi il 49% dei voti . Adesso se vai in giro e parli con la gente sembra che a Sagramola non lo ha votato nessuno ,però ha vinto . Se veramente i fabrianesi sono stufi facciano una mega petizione popolare per mandare a casa lui e tutta la giunta .saluti UU ps . Io non mi candiderò più per cui non sto parlando per me .ancora saluti

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    3. Aggiungo una informazione :leggete il resto del carlino ,pagina di Fabriano . C'è un articolo del consigliere Guidarelli che protesta contro un bilancio ingessato come fosse uno di opposizione ma in consiglio comunale ha votato favorevolmente come tutta la maggioranza dimenticando che le cose le dovrebbero fare loro assieme con sindaco e giunta . Invece fanno proposte come se le dovessero realizzare gli altri . E' la classica frase che dicono in tanti: TOCCA . Ma non dicono che tocca a loro visto che gestiscono il comune . Carissimo Guidarelli se le cose non vanno e non sei soddisfatto perché non dai un segnale forte e una volta tanto voti contro? Saluti Urbani Urbano

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  3. Urbano e' la stessa cosa che dicevano quando c'era Berlusconi al governo. Non vedo dove sta la tua sorpresa. Poi per favore comunica ad Angelino Alfano che invece di lanciare filippiche contro i vu cumpra' guardasse ad i suoi ex sodali di partito tipo il grassone Fiorito o l'esperta di igiene orale Minetti che si intascano vitalizi da 20.000 € al mese per aver fatto "politica". E' questo che manda in bestia gli italiani, non chi vende accendini sulle spiaggie. CAPITO ?

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    1. Io ho lasciato il partito di Berlosconi per i motivi che hai elencato .Alfano se dice cavolate se ne assume la responsabilità ma qui a Fabriano c'è bisogno di farle le cose . Il sindaco e la giunta hanno una solida maggioranza e quindi se Guidarelli ha una buona proposta la possono realizzare rapidamente . Poi saranno i cittadini a valutere . Saluti UU

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  4. Guidarelli propone la tassa di soggiorno a Fabriano? Bene, faremo alloggiare i turisti a Fossato di Vico, Cerreto o Serra San Quirico.

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    1. Guidarelli ha fatto due proposte : la prima e' una tassa la seconda i bond comunali. Di nuove tasse mi sembra che un po' tutti sono stanchi mentre se il comune ricorre ai bond perché non ha liquidità ho paura che poi restituirli non sia così facile .il debito pubblico italiano e' iniziato così e anche oggi ha raggiunto un nuovo record da paura . E poi i bond per finanziare la casa di riposo nei terreni dell'agraria? Saluti UU

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    2. Altro che bond, qui nun ce salva manco James Bond

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