22 settembre 2014

Ma un'altra Fabriano è possibile?

Cosa significa l'apertura di diversi negozi in centro storico in una fase di prolungata recessione, con i consumi al palo e una città impantanata in una brutale riduzione dell'occupazione, del reddito e del potere d'acquisto? Dando per scontato un minimo di razionalità economica e imprenditoriale, l'inattesa fioritura potrebbe derivare, a naso, dalla combinazione di tre fattori: la probabile riduzione degli affitti, i cui valori fuori mercato ed extra buonsenso sono stati tra le cause scatenanti dello spopolamento commerciale di Corso della Repubblica; una potenzialità di acquisto sicuramente sconquassata dalla crisi ma comunque sussistente, seppur frustrata dalla continua chiusura di esercizi che ha confinato nel limbo quel residuo di propensione al consumo sufficiente a riattivare alcuni meccanismi di ripresa commerciale; un cambio generale di clima che sta meridionalizzando la mentalità dei fabrianesi, istintivamente attratti da una risposta socievole e festaiola ai caratteri disperanti della crisi locale. Le prospettive di rilancio del commercio fabrianese potrebbero, quindi, dipendere sempre di più da questa ungarettiana "allegria di naufragi" di cui, a ben vedere, è protagonista una generazione che non ha conosciuto i fasti della fabrianesità industrialista e che era appena uscita dall'adolescenza quando, col terremoto del 1997, si aprì simbolicamente quella fase di declino che, fino ad oggi, non ha conosciuto nè interruzioni nè inversioni di tendenza. Si tratta di una generazione che si trova a un bivio: emigrare oppure provarci, con quel coraggio della disperazione che può essere l'approccio vincente che fino ad ora è mancato. La sensazione prepotente del bivo pone un problema che, prima o poi, dovrà essere non dico risolto ma affrontato nel suo urticante contrasto e cioè come sia possibile conciliare questa "generazione disperata, colta e affamata" con una classe dirigente di sessantenni che hanno come unico miraggio personale, sociale e politico arrivare alla pensione senza troppi sforzi e rotture di coglioni. Il concetto di rottamazione è semplificante e iniquo, e come tale non è roba da Bicarbonati, ma di certo ci sono situazioni e contesti in cui il conflitto generazionale non è una posa furbetta e modaiola, ma l'effetto di visioni che cozzano e confliggono: quella di chi ha tutta la vita davanti e quella di chi, invece, deve immaginare come gestirne al meglio l'ultima parte. Il senso della prospettiva e del rischio non può, quindi, che divergere fino a diventare - nei momenti di crisi epocale - fattore di insanabile rottura a tutti i livelli, compreso quello politico che sembra il meno permeabile ai cambiamenti di scenario. Fabriano, lenta come la morte in tutti i suoi processi sociali, inizia a conoscere questa sana contraddizione che si manifesta in azioni dal basso autonome, scollegate e spesso infestate da una certa scioccheria tra l'adolescenziale e il dannunziano, ma comunque interessanti e vitali. E a noi generazione di mezzo, che ha conosciuto la Fabriano ricca, morta e crudele delle fabbriche a pieno ritmo e della Democrazia Cristiana trionfante, ci resta da sperare che almeno stavolta Kronos non divori i suoi figli. Non sarà molto, ma poco non è.
    

8 commenti:

  1. Finalmente ieri il centro storico era chiuso al traffico e non si sono registrati suicidi di massa, ingorghi infernali, crisi di nervi. Si è solo evitato che l'italiano furbo attraversasse il centro storico per fare "la corta", farsi un giro con il culo sulla macchina a vedere se gli amici sono al Pub, sfoggiare la macchina nuova portata a lustrare al lavaggio. Ho conosciuto un giovane commerciante che ha scelto di venire a Fabriano con la sua attività, mi è piaciuto il suo modo di ragionare. Ha puntato sulla qualità e sul servizio. Mi ha detto che preferisce il centro chiuso al traffico . . . . si perché se punti sulla qualità non serve avere l'auto che ti arriva davanti alla vetrina, non puoi fare concorrenza al centro commerciale, ti devi differenziare. Generazioni nuove, che mi fanno ben sperare.

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  2. DUE domande,un cassantegrato avra' la possibilita' di spendere per i propri figli in quei negozi?Sara' che "quelli" di MATELICA hanno gia' la tasca piena da permettersi di "rischiare"? Con stima...

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    1. Il cassaintegrato e' ora che si ingegni. Con stima.

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  3. Sì, è possibile un'altra Fabriano, ma a patto che noi cittadini e istituzioni insieme:
    - abbiamo la volontà di spenderci, con
    passione e senso di responsabilità
    per la nostra bella città;
    - sappiamo volare alto e fare rete;
    - diventiamo capaci di attrarre i giovani,
    farli innamorare della nostra Fabriano e coinvolgerli nella costruzione di un
    futuro diverso, aperto alla speranza.
    Sonia Ruggeri

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    1. Cara Sonia condivido quello che dici anche se ogni giorno sta diventando più difficile e non solo a Fabriano . Una buona parte dell'Europa sta vivendo un momento di stagnazione che non fa certo bene alla nostra economia . Come sai ho scritto a Renzi ma non ho chiesto di modificare l 'articolo 18 perché secondo me non è questa la priorità . La priorità e riconquistare la competitività del nostro sistema produttivo dove il costo del lavoro e' troppo alto e non per colpa dei lavoratori ma per il sistema di tassazione che subisce sia il lavoratore che l 'presa , il costo del l'energia e' tra i più alti d'Europa ,i trasporti uguale , i concordati con prosecuzione di attività sono diventati una piaga e un mezzo per fare concorrenza sleale , la burocrazia sta soffocando tutto e tutti , i finanzianti per la ricerca e l 'innovazione ti fanno diventare vecchio prima di ottenerli e con un sistema creditizio che non aiuta e potrei continuare oltre . Con questo non dico che bisogna mollare anzi occorre impegnarsi tutti per lo stesso obbiettivo . Ma sinceramente è tanto dura . Poi sta iniziando a serpeggiare una paura che io avverto quando parlo con i nostri clienti esteti che pur avendo fiducia nelle capacità di molte aziende compresa la mia iniziano fortemente a dubitare del sistema Italia . Il che può diventare veramente pericoloso . Comunque è stato un piacere leggere le tue chiare proposte . Tanti saluti Urbani Urbano

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  4. Tutto è possibile ma, non con questa Amministrazione. L'amore, la professionalità,la responsabilità, la volontà, la voglia di mettersi in gioco doti necessarie e funzionali allo scopo. Tutto è demandato al volenteroso singolo. L'amministrazione Comunale nulla fa per agevolare questi CORAGGIOSI mettendo loro a disposizione incentivi fiscali per il superamento della prima fase. Una vergogna tutta Fabrianese, di una Amministrazione sorda e cieca tesa solo a far cassa, dove i numeri contano più delle persone, e mi auguro che saranno gli stessi numeri in un futuro prossimo ad affossare loro stessi per il bene della Città.

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    1. Quoto anche le virgole, assordante il silenzio dell'assessore al commercio.

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  5. sbaglio o la domenica di cui sopra è stata organizzata dall'assessorato al commercio??Sbaglio o i fitti più bassi dei negozi in centro è dovuto all incontro che l'ass al commercio ha fatto con i propietari dei negozi??Sbaglio o per coloro che vogliono aprire o subentrare nelle attività commerciali il suddetto assessorato stanzia (piccola cifra per carità ma questo è ciò che passa il convento)Euro 1.500???

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