30 ottobre 2014

E crisi fu tra Mario Nostrum e Gigi l'Amoroso

Ieri in Consiglio Regionale si è consumata una faida politica, legata al nodo della candidatura a Governatore, che sembra aver prodotto anche effetti collaterali che sconfinano dalla politica per entrare direttamente nella dimensione umana e affettiva.

Al centro della scena c'è la solitudine shakespeariana di Spacca, il dramma di una potenza politica piegata da una nuova generazione che si è imposta, a sinistra, attraverso una pulizia etnica modulata dall'anagrafe e dagli anni di governo.

Come insegnano i grandi maestri del sospetto, non c'è declino senza l'ombra del tradimento. E il tradimento politico è sempre praticato dai più vicini, da chi "giura e mente" come scrive Sir William nel Macbeth

L'Udc, che sembrava d’accordo con Spacca, ha fatto fagotto appoggiando il Pd contro il Governatore. Ma l’Udc non è una forza politica qualsiasi, ma il partito di Viventi, il Gigi l'Amoroso antico sodale e amico del Governatore che lo salvò dal naufragio elettorale del 2010 ripescandolo come assessore esterno.

Fedeltà e riconoscenza non sono valori correnti della politica e l'Udc - più sensibile alle poltrone che alle foglie - ha giocato la carta dell'utilità marginale, perchè il suo far quadrato con il Pd consente di eliminare Mario Nostrum senza affondare il modello Marche, ossia di mantenere in piedi una prospettiva di occupazione di potere locale per il partito di Casini.

Spacca ha annunciato il rimpasto di Giunta e pare che Viventi sarà fuori dalla nuova compagine di fine mandato. Comunque vada siamo giunti alla fine di un'epoca, all'esaursirsi dello storico sodalizio tra i Dioscuri della politica fabrianese, i Castore e Polluce della terza generazione morotea e democristiana. Per quel che ci riguarda continueremo a dormire bene e a fare pasti regolari.
    

2 commenti:

  1. Mi sembra il ruggito del coniglio di Spacca, un gesto disperato che centra solo l'obiettivo di fare un favore politico agli Assessori che verranno allontanati, permettendogli di ricostruirsi non certo una verginità, ma una maschera di vittime dello spacchismo e dello spaccone.

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