27 ottobre 2014

Fabriano, la samba e la "bamba"

La sovrapposizione dei generi è un'arma a doppio taglio. Può essere geniale o strapaesana, anticipatrice di nuove dimensioni o rivelatrice di inestinguibili permanenze. Ieri la "fu città del fare" ha messo due generi l'uno a fianco dell'altro, li ha fatti pericolosamente annusare, costruendo tra loro una contiguità scenografica e restituendo una brutale sensazione di cattivo gusto: da un lato una Fiera delle Cipolle affollata di figure che sembravano uscite da una pittura di Hieronymus Bosch; dall'altro un residuo di Belle Epoque locale, riunito tra i velluti del Teatro Gentile per ascoltare un Gilberto Gil venuto a suonare ritmi e sambe d'alta scuola e a profetizzare - dietro prevedibile imbeccata - la grande trasformazione di Fabriano da città produttiva a città turistica.  

Madrina dell'operazione stucchi e velluti l'immancabile Francesca Merloni, che nell'estate del 2013 si dissociò pubblicamente dal Piano Indesit - in nome del radicamento territoriale perseguito dal nonno Aristide - ma che, per ora, non ha proferito nè una parola nè una nota di samba sulla disdetta degli accordi aziendali annunciata dall'impresa di famiglia nello stabilimento di Genga, ma in compenso ci ha fatto sapere che confida molto sulla defiscalizzazione della cultura.

La mescolanza di generi serve a fare movimento, a dare l'impressione che ci sia gran vita su Marte, che al vecchio mortorio sia magicamente subentrata una vitalità irredenta che promette e giura faville. Ma siccome chi nasce tondo raramente muore quadrato, trattasi di propaganda conservatrice, di ritorno ai Pifferai di Hamelin che trovano ogni giorno nuovi seguaci ciechi e nutriti di un humus antico che fa di Fabriano un caso di arretratezza degno dello sguardo antropologico di un Ernesto De Martino e rende più adatto al clima un ritmo nero di tamuriata piuttosto che la malinconica saudade di una samba colta.

Cipolle e chitarre sudamericane  - il panem et circenses del moralista Giovenale - sono buone per tenere da parte due grandi dipendenze cittadine, patologie che erodono lo spirito collettivo e comprometteranno la possibilità stessa di uscire dal disastro in cui ci siamo ficcati. 

La prima droga si chiama cassa integrazione lunga. Chi la osserva da vicino la vede come ancora di salvataggio, come un cuscino che consente di battere il culo invece che i denti e di non scivolare nella povertà più nera e più dura. Vista da lontano la cassa integrazione lunga appare come un pericoloso palliativo, che attenua i sintomi ma non cura la malattia. 

L'effetto macroeconomico in prospettiva è deflagrante: migliaia di lavoratori con le competenze irrimediabilmente invecchiate e obsolete, privati di occupabilità e di spendibilità nel mondo del lavoro e con una mentalità cristallizzata dall'inattività e dall'assistenzialismo. Vogliamo discutere dell'impoverimento del capitale umano o preferiamo giocarcela saltellando con "Zazuera Zzuera A E I O U Y, Brigitte Bardot Bardot "?

La seconda droga si chiama bamba. A Fabriano c'è una generazione di mezzo che fuma e che pippa. Lo fa per tenersi su, per mettersi in corpo una finzione che possa cambiare segno a un contesto sociale che chiede molto e restituisce pochissimo. E' sicuramente un carburante per idioti ma denota anche altro: un'impressionante diminuzione di lucidità collettiva, uno stock di neuroni infestati dalla chimica che faticheranno sempre di più a generare pensiero e prospettive.

Il problema di Fabriano, quindi, non è solo la chiusura delle industrie ma il serraglio scaligero in cui si stanno rinchiudendo anime e cervelli di un popolo "la cui soave saggezza gli serve a vivere, non l'ha mai liberato" (P.P.Pasolini)
    

9 commenti:

  1. Una domanda mi porrei, Muratori in caso di elezione alle prossime comunali potrebbe essere peggio di Pariano? Come populismo e propaganda se la battono alla grande, chissà dei due chi sarà a stupire di più l'elettore medio-cocainomane fabriensis? Poi vorrei capire dove li vedi tu i cocainomani a Fabriano, con questi chiari di luna chi è che si può permettere un vizio così costoso? Rimaniamo con i piedi in terra, siamo seri, quali prospettive reali ha Fabriano? Ti sei accorto togliendoti gli occhiali che la fascia di età fra 20 e 40 anni non c'è più in città, dove sono finiti?

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  2. Mi sa che tu vivi sulla luna

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  3. la bamba era un vizio costoso

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    1. giusto, ormai lo sballo costa pochissimo...
      mettetevi di fronte al SERT e scoprirete una triste realtà.
      compresi over 40 insospettabili psichiatrici che vanno avanti a forza di psicofarmaci...

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  4. caro sempre anonimo, a parte il fatto che fare peggio di Pariano mi pare cosa alquanto ardua, io mi preoccuperei di chiedermi, se fossi in te, che deriva sta prendendo questa amministrazione, se mai abbia avuto una rotta da seguire, io mi preoccuperei di fare pace col mio cervello, sempre se fossi in lei, perchè vede Muratori al momento non ha nessuna intenzione di buttarsi in questa politica fatta di nulla cosmico, soprattutto se poi in conseguenza di eventuale elezione dovessi avere a che fare con un nullista come lei, Fabriano oggi ha bisogno di tanto, anzi di troppo, per soffermarsi a ragionare in astrato su chi potrebbe essere meglio tra Muratori e Pariano, che tra l'altro per origini e cultura sono lontani anni luce, vede a me hanno insegnato a programmare, ad avere una visione a medio lungo termine delle cose, perchè vede è troppo facile fare scalpore con spot immediati, ma che non lasciano niente di concreto alle spalle, solo per la necessità di apparire, il mio populismo , come lo chiama lei è rivolto alla collettività , al tentativo di coinvolgimento delle masse, ma non per me stesso ma per LORO STESSI , lei quando capirà che c'è gente che ancora pensa agli altri, forse capirà che i paragoni lasciano il tempo che trovano , io mi chiamo Muratori Davide e non pretenderò mai di assomigliare a qualcun altro , o di fare per compiacere altri, questa è una grande differenza tra me e Pariano , a me non frega un bel niente di piacere a quante più persone possibile stuprando il mio essere e la mia coerenza , come fatto fin quì da Pariano, o da Sagramola o da Tini o da lei stesso, io le idee per cercare di portare qualcosa di nuovo per tentare di fare qualcosa per , non dico resuscitare Fabriano, ma per cercare di farla stare un po meno peggio le ho , e sono le idee e le proposte di alcune decine di persone che con me collaborano dietro alle quinte.e non siamo mai stati gelosi di proporle, la difficoltà è trovare qualcuno disposto ad ascoltarle, vista la mole di boriosa arroganza di cui si sono vestiti i nostri cari amministratori. cordialmente ( comunque è andato fuori tema rispetto al post, ma ormai ci prova gusto a coinvolgermi gratuitamente in tutte le insalate, la capisco è brutta la frustrazione della solitudine. ) Muratori Davide

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  5. la generazione 20/30 ormai é andata, fuggita da una cittá che non da possibilita lavorative, vi ritroverete una Cittá dormitorio

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  6. Dimentichi anche che carbura con gli alcolici, purtroppo.

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  7. E che vogliamo dire invece della generazione 14/25? E' allucinante quello che combinano 'sti ragazzi. Sara' la mancanza di prospettiva, sara' la perdita di fiducia nel futuro, la mancanza di ideali, booooo! So pero' che fanno rabbia ma anche tanta pena. Sono distruttivi verso se stessi e verso gli altri. Il sabato sera, e non solo, e' sornia e canne a gogo. Fanno danni ovunque vanno, rompono le cose, imbrattano, sporcano, urlano, insultano, bestemmiano, non studiano, non lavorano. Pero', fortuna che abbiamo questa amministrazione locale che ci delizia con le immancabili multe alle auto fuori posto in ospedale, ai cani che cagano, a chi va in bici. Così' certo che risolleveremo la testa!

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    1. ........saranno le coppie scoppiate che trattano i figli come pacchi postali senza nessuna guida e riferimento genitoriale!

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