19 novembre 2014

Castelletta e l'insostenibile leggerezza del sagramolare

La storia ci ha abituati a grandi, e spesso irrisolte, pulsioni indipendentiste: quella etnolinguistica e sovranazionale dei Paesi Baschi, quella economica della Catalogna, quella mite degli scozzesi, quella sanguinosa e sconfitta dell'Irlanda del Nord e, per certi versi, anche quella produttivista animata per lungo tempo dalla Lega Nord in terra padana

A ridosso di queste grandi opzioni, nel corso degli anni, si sono verificate anche secessioni minori slegate da fattori identitari come, ad esempio, quella di alcuni comuni della Valmarecchia che, qualche anno fa, decisero di lasciare le Marche e di essere annessi all' Emilia Romagna. 

Di certo non avremmo mai scommesso un cent su un desiderio di secessione interno al territorio fabrianese e men che meno che a farsene interprete fosse una delle molte frazioni che popolano il vasto comprensorio comunale. 

Invece l'inimmaginabile è accaduto anche se, per ora, sembra più un'ipotesi giornalistica che una possibilità concreta: Castelletta vuole lasciare Fabriano per andare con Serra San Quirico perché i suoi abitanti sono delusi e insoddisfatti per come vengono trattati e considerati dal Comune. 

Messa così fa un po' sorridere anche perchè dubito che a Serra San Quirico si muoia dal desiderio di avere una frazione in più, visto che si è conclusa da tempo la furba stagione del "più abitanti più trasferimenti statali"; e questo ha il suo peso, perché quando uno se ne va deve pur esserci qualcuno disposto ad accogliere. 

Inoltre dubito che a Serra San Quirico ci siano salsicce gratis attaccate ai fili ma piuttosto una crisi assolutamente allineata con quel che accade a Fabriano che ha irradiato i suoi problemi e le sue difficoltà su gran parte del territorio montano. 

Si tratterebbe, quindi, di una secessione senza vantaggi per chi se ne va, per chi resta e per chi, eventualmente, accoglie. Il che consiglia di lasciare le cose come stanno e di non scatenare una tempesta in un bicchier d'acqua. 

Resta invece intatto il valore sintomatico della provocazione lanciata dagli abitanti di Castelletta e cioè che l'amministrazione comunale di Fabriano è sempre più percepita come una entità ostile, una sovrastruttura politica che complica la vita invece di semplificarla, una realtà lillipuziana che scoraggia e sfiducia i cittadini imprigionandoli attraverso la trama di mille fili amministrativi, mille vincoli fiscali e mille aneddoti di disservizio

Desiderare di andarsene è, di conseguenza, naturale e comprensibile ed è sicuramente eclatante che a paventarlo sia una comunità, per quanto piccola, di cittadini. In realtà è in atto una secessione molto più grave di quella minacciata a Castelletta; una secessione individuale e molecolare che trasforma onesti cittadini in nemici delle istituzioni locali; una secessione che rende insopportabile la fedeltà fiscale e spinge a desiderare il default del Comune e dei suoi conti. 

Si tratta di una secessione civica del singolo che la politica sottovaluta, ritenendola addirittura funzionale ai suoi desiderata, perché si ritiene a torto che un senso civico inaridito diminuisca le facoltà critiche e riduca il dissenso a folklore e parvenza. 

In realtà si tratta di un'erosione che indurisce gli animi e radicalizza i punti di vista ma è difficile da far intendere a chi ha un desiderio sopra tutti gli altri: fare un deserto e chiamarlo pace. ieri sera, In Consiglio Comunale, un consigliere di opposizione ha riportato un'affermazione del primo cittadino, secondo il quale un'eventuale secessione di Castelletta consentirebbe di avere un problema in meno. 

Non credo molto a queste parole e non penso che esse corrispondano alla traccia di un pensiero politico reale, ma personalmente mi auguro siano vere perché la rivendicazione di un disinteresse istituzionale è un ottimo viatico per rendere sempre più esteso e profondo il processo di secessione individuale

Una vecchia talpa che scava e poi ancora scava. E tutto quel che va nella direzione del "chioppo" non deve preoccupare o indignare ma farci allegri e speranzosi: è l'insostenibile leggerezza del sagramolare.
    

3 commenti:

  1. ieri sera in consiglio comunale oltre a presunte , ma certificabili parole del primocittadinodisestesso, che auspica come una liberazione la perdita di una frazione e di conseguenza di territorio, come la manna dal cielo, si è assistito anche alla difesa ad oltranza di un condannato , seppur in primo grado, che nonostante sia stato giudicato per un reato contro l'amministrazione pubblica , siede candidamente sui banchi di giunta, e oltretutto con delega alla sicurezza e alla polizia municipale, forse una sconfitta per la minoranza che ha presentato l'interpellanza, sicuramente una sconfitta per la maggioranza e la giunta tutta, che le ha tentate tutte per non discutere l'argomento,arrivando a non presentarsi in aula dopo un'interruzione, e ripensandoci solo nel momento in cui il comitato ha esposto una lavagnetta con su scritto " faranno mancare il numero legale, con commenti ad alta voce dei presenti, con un tentativo maldestro e malriuscito di creare un emendamento fotocopia a quello della minoranza che di fatto lo avrebbe annullato, peccato che nemmeno gli emendamenti sappiano scrivere, una difesa troppo estrema che lascia il sospetto che all'interno della maggioranza , consiglieri e giunta, non ci sia SOLO Paglialunga con problemi di casellario giudiziale , col sospetto che ci siano anche situazioni di spergiuro e falso in atto d'ufficio, le mie sensazioni in quei momenti, terminati all'1,26 del mattino , e ripresi non appena riaperto gli occhi questa mattina, è di profondo disgusto e condanna nei confronti di coloro che ieri sera si sono venduti l'ultima stilla di dignità morale, e di profondo disprezzo per questa politica delle convenienze, che di fatto ha ucciso il significato della parola POLITICA. Muratori Davide

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  2. A Castelletta d'inverno ci sono due gatti. E' un paese di ritorni estivi, e frescure ferragostiane non più un luogo di residenza. Ci sono realtà di vie fabrianesi abitate da migliaia di persone completamente abbandonate all'incuria, anche il centro storico è così, questo è il dramma non il paese di montagna al quale un pò di abbandono crea pure un pò di fascino aggiunto. State sicuri che se l'attività comunale arriva a Castelletta è capace di fare devastazioni anche lì.

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  3. A castelletta ci sono tanti immobili dove quasi tutti pagano le tasse, le tasse dove vanno a finire per caso nel Comune di Fabriano? Saremo lieti di foraggiare il Comune di Serra con i nostri Soldi, a Fabriano vi meritate quello che avete Catto Comunisti allo sbaraglio che usano cittadini e imprese come Bancomat

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