10 dicembre 2015

Cosa ci aspetta nel dopo Sagramola

A iene e avvoltoi non importa che animale muoia. Gli interessa che la vittima stiri gli zoccoli rapidamente per spartirsi le carni e beccare le spoglie quando il banchetto finisce. Sagramola sta diventando come uno gnu isolato dal branco, grosso e corazzato ma circondato da chi ha cominciato a fiutare l'odore del sangue. 

E come suggeriva, con cinismo rivoluzionario, Mao Tze Tung, è invitabile che si bastoni il cane che affoga.

Di fatto il destino politico di Sagramola è una cosa che riguarda solo lui e l'eventuale sistema di convenienze politiche contingenti che è ancora in grado di aggregare attorno a sé.

Il suo modus operandi da capro espiatorio designato ha prodotto, come effetto politico di rimbalzo, una vera e propria corsa alla successione, basata sull'annullamento di ogni raziocinio e sulla gara a chi piscia più lontano ed è più munito di minzioni magiche e risolutive.

Il percorso che ci condurrà alle elezioni comunali sarà, quindi, lastricato di buonissime intenzioni e di puttanate siderali e si concluderà non con l'elezione di un nuovo Sindaco ma con l'investitura di un sedicente Re Taumaturgo, guaritore della comunità ferita e riduttore di complessità ferrigne.

In verità, che piaccia o meno, anche i successori dello Gnu Caracollante dovranno fare i conti con i vincoli del Patto di Stabilità, con i debiti fuori bilancio e con la rigidità della spesa corrente. Elementi che hanno praticamente azzerato qualsiasi margine di discrezionalità della decisione politica.

Ciò vuol dire che si sta procedendo, sempre più speditamente, verso un concetto di decisione unica e obbligata a cui un Sindaco è obbligato a conformarsi, a prescindere dalla sua volontà e dal colore politico dello schieramento che lo ha espresso.


Ciò significa che la figura del Sindaco perderà sempre più peso dal punto di vista politico a vantaggio di un profilo più tecnico e commissariale, ossia estraneo alla natura e alla dinamica dei processi politici ed elettorali.

La conseguenza naturale è che i cittadini sceglieranno tra chi spara la cazzata più grossa e avremo un Re Taumaturgo che potrà fare le stesse cose del candidato sconfitto. Con la prevedibile decadenza d'immagine di metà mandato e il solito rimpallo tra chi certifica le promesse non mantenute e chi si difende riparandosi dietro l’ombra lunga del Patto di Stabilità.
    

7 commenti:

  1. Andrebbe bene tutto, basta che non sia Spacca sindaco e Paglialunga di nuovo assessore.

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    1. Anche il Sorci Tris non andrebbe bene, anzi sarebbe il colpo di grazia per questa città.

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  2. Fabriano non ha bisogno di altri sindaci....ma di un becchino degno di questa necropoli a cielo aperto!
    #bracciatolte#all'agricoltura#

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  3. Parliamo anche di Banca Marche, di cui l'ex prode governatore,ora ai giardinetti a dar da mangiare ai piccioni,assicurava nemmeno un anno fa' un florido futuro.

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  4. Tutto si può dire di Sorci, meno che non sia sempre stato alla finestra, con in mano una buona scommessa su come sarebbe andata a finire con Sagramola Sindaco e con quella banda di smandrappati che gli ha tenuto botta.

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  5. Il concetto di decisione unica si vede su come Sagramola, alla fine della fiera, non ci ha ancora fatto capire se il Giano lo scoperchiano o meno.

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