12 gennaio 2016

Consiglio non richiesto al DG ASUR: non vada al tavolo PD sui punti nascita


Nella fase finale della Prima Repubblica, quella che secondo Zalone non si scorda mai, in  Rai dettava legge un signore di Gualdo Tadino, ormai quasi giunto alla soglia dei 90 anni: Gianni Pasquarelli.

Pasquarelli fu nominato Direttore Generale della Rai nel 1990 e per tre anni interpretò il suo ruolo con un'energia divenuta proverbiale, sostenendo senza finte obiettività le ragioni del suo azionista di riferimento - la Democrazia Cristiana -  e di quel patto tra democristiani e socialisti passato alla storia con l'acronimo di CAF (Craxi, Andreotti, Forlani).

I comunisti fecero di Pasquarelli il simbolo della compenetrazione tra lo Stato e la DC e l'emblema della gestione partitica delle aziende pubbliche, al punto che un'intera generazione di militanti e di simpatizzanti della sinistra fece propria quella critica antipartitocratica, fino a sostenere il referendum sulla preferenza unica promosso da Mario Segni nel 1992.

Sono passati molti anni e molta acqua sotto ai ponti e ci voleva un post pubblicato su Facebook dal giovane segretario del PD di Fabriano per farmi tornare in mente la vicenda Pasquarelli; un post che spiega bene come il Partito Democratico incarni alla perfezione il ruolo di nuova Democrazia Cristiana, fermo restando che la seconda volta le cose si presentano sempre sotto forma di farsa.

Ecco cosa ha scritto, testualmente, il buon Michele Crocetti: "A seguito della richiesta effettuata da parte del Partito Democratico di Fabriano e della Zona Montana tutta di convocare gli organismi di partito sulla questione della soppressione dei punti nascita, è stato deciso di organizzare un incontro tra i segretari dei Circoli interessati, il Direttore Generale ASUR, la Segreteria regionale ed il Presidente Luca Ceriscioli per il giorno di Venerdì 15 Gennaio."

E' evidente che non c'è nulla di strano se il PD organizza un incontro politico per discutere della soppressione dei punti nascita annunciata dal Governatore, visto il peso che quel quel partito esercita nel Consiglio Regionale e nella maggioranza che governa le Marche. 

Così come niente è anomalo nella richiesta di un confronto con Ceriscioli che, a differenza di David Bowie, non arriva da un altro pianeta ma dal Partito Democratico di cui è diretta espressione e da cui dipende la sua permanenza in sella come Presidente della Giunta Regionale.

Quel che colpisce - oltre alla insostenibile leggerezza con cui lo si comunica - è un "dettaglio", un elemento che, per essere notato, presuppone senso delle istituzioni e della cosa pubblica, ossia che a un tavolo di partito sia stato invitato il Direttore Generale dell'Asur, il massimo Dirigente di un'azienda pubblica che credo non debba contrattare alcunchè con un partito politico, associazione privata estranea alla "gestione operativa" della sanità e dei settori in cui si manifesta l'intervento pubblico.

La cosa più imbarazzante è che, ad oggi, sembra confermata la presenza del Direttore Generale dell'Asur all'incontro piddino di venerdì prossimo. Il Dott.Marini, seguendo un criterio di rispetto delle forme che è assolutamente sostanziale, è ancora in tempo per declinare l'invito, mettendo in salvo quella fondamentale distinzione tra politica e gestione che costituisce un punto fermo dell'etica pubblica e della buona amministrazione. In fondo basta poco: volendo c'è sempre un imprevisto dell'ultima ora a togliere le castagne dal fuoco e ad assumere il profilo di un'uscita di sicurezza tardiva ma provvidenziale.
    

9 commenti:

  1. Complimenti Gian Pietro! Sei stato l'unico a sollevare il problema

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  2. Tutti collusi, nessuna distinzione tra azienda pubblica e PD. Si sentono i padroni del mondo .

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  3. Ogni volta che leggo la frase "zona montana" accostata al nome di Favriano mi viene da ridere. Ma li chiamiamo monti se 4 colline spelacchiate? Di montano abbiamo solo la Comunità Montana che è servita solo a far mangiare quattro scappati di casa.

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  4. Dipende da quello che gli ordina Cerescioli....., la politica dopo la Bassanini si copre con il paravento dei tecnici..., che forse qualcuno ancora non ha capito che sono nominati da loro...., il circolo vizioso continua... speremmmm.
    G.cav.F

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    1. Che cosa avrebbero detto i fabrianesi, se quello stesso dirigente non si fosse presentato, buono buono, a un tavolo che doveva far digerire una decisione di Spacca, fatta passare sopra le teste degli altri comuni per difendere Fabriano? Avrebbero detto che stava boicottando Fabriano, perché magari rivendicava l'autonomia dalla politica e le commistioni con la politica? Qui mi sembra che la coperta si rigira secondo le stagioni. Lasciare la sanità in mano alle regioni significa raccomandarsi a Spacca, quando Spacca è sulla cresta dell'onda, chiedendogli di difendere l'assistenzialismo a Fabriano e, quando Spacca è affondato (e con lui mezza Fabriano), protestare, perché un dirigente nominato difficilmente si può permettere di dire no a chi lo nomina.

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  5. Carissimo c'è del vero in quel che dici e nella dipendenza dei manager pubblici dalla politica dominante. Quel che si contesta al Pd è l'orgoglio cazzuto con cui annuncia che il DG ASUR partecipa alla riunione del partito. La politica è anche una questone di stile, di informalità e di riflessione in camera caritatis. Non è che su tutto bisogna mettere la telecamera come nelle consultazioni politiche dei grillini

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    1. Vedo solo un balletto dei piddini che al solito non sanno che pesci prendere, anche perché gli amministratori invece di vincolare le proprie dimissioni da giunta e consiglio all'esito della trattativa, hanno fatto la scelta di autosospendersi dal PD senza rendersi conto che di questa protesta interna alle sagrestie del PD non frega niente a nessuno.

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  6. Continua il cabaret, Pariano chiede le dimissioni di Crocetti.

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    1. Ha ragione. Le hanno chieste per lui perchè ha scritto cazzate su facebook e non le deve chiedere per croCetto La Qualunque ???
      Tra l'altro, le dimissioni richieste per il condannato che sta in Giunta sono state respinte?

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