10 marzo 2017

Fabriano: c'è chi soffre e chi cazzeggia

La rappresentanza politica dovrebbe essere una cosa seria, quasi nobile se interpretata correttamente perché connessa alla capacità di sintetizzare aspirazioni e interessi di quel popolo che è costituzionalmente e a tutti i livelli il titolare della sovranità

Ma la rappresentanza politica contiene dentro di sé un grande rischio che si fa sempre più concreto e quotidiano, quello di un distacco radicale da ogni relazione coi cittadini e con le loro esigenze che dovrebbero essere "messe a sistema".

Quando si smarrisce del tutto questo contatto fecondo la pianta perde linfa e si secca. La rappresentanza politica si trasforma in rappresentazione, in una commedia in cui non vengono neanche messe in scena le qualità e l'acume dei singoli ma soltanto l'infima dimensione delle loro brame. 

L'effetto di tale scadimento è letale: si ridicolizzano la democrazia e la dignità del sistema politico, si offende l'elettorato e si delegittima il valore fondante della rappresentanza. 

È il capolavoro al contrario di cui è stato capace, nel giro di pochissime ore, il centrodestra fabrianese: fingere unità di intenti tra quattro amici al bar, accaparrarsi sigle, bruciare candidati, convocare inesistenti conferenze stampa e infine il "tutti a casa", un 8 settembre pedemontano concepito per soddisfare l'ego asfittico di chi, per un paio di mesi, sente il bisogno irresistibile di fregiarsi di un titolo provvisorio, senza corona e senza scorta: quello di "candidato Sindaco", tentazione inesauribile e macchiettistica di un'italietta eterna che puntualmente riemerge tra le mille pieghe di questo nostro Belpaese. 

Il suicidio senza dramma del centrodestra, il suo autolesionismo divertente e trombone non meriterebbero neanche un rigo di pensiero se la città - in concomitanza con questa esibizione trasteverina che avrebbe divertito e ispirato pure un Trilussa -  non fosse di nuovo attraversata da un drammatico rigurgito di crisi industriale, con i lavoratori della Tecnowind in sciopero e pronti a forme di lotta importanti a difesa del posto di lavoro, dello stipendio e del proprio futuro

Ieri è stata una giornata particolare: da una parte c'è un pezzo di città che soffre per il lavoro; dall'altra un pezzo di politica che gioca, cazzeggia e trama per il caldo di privatissimi deretani. 

La sintesi dei problemi della nostra città è tutta incardinata in questo confronto asimmetrico che è, allo stesso tempo, simbolico e materiale. Come ho scritto qualche giorno fa, riprendendo il titolo di una canzone di Luciano Ligabue, è il fossato profondo e incolmabile che separa palco e realtà.

La realtà merita rispetto e narrazione. Il palco, al massimo, una smorfia distratta.
    

21 commenti:

  1. In altre parole? Non c'ò capito cuèlle di quello che ài scritto.Arispieghemelo.

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  2. Comprate l'abbecedario lo capisce pure i sassi

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  3. Tranquilli! in questa pagina potete criticare anche l'autore.

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  4. In poche parole atre 500 persone in Cassaintegrazione perchè la Technowind non fa ricavi e quindi non ripagherà mai le Banche

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  5. Impeccabile analisi. Ottimo come sempre

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  6. finti industriali che per mantenere viva un'azienda producono e vendono sottocosto, poi piangono aiuti dalle banche, famiglie sull'orlo di una crisi ,da una parte, politiclown che si contendono uno scranno , non per il bene cittadino, ma per posarci il loro deretano flaccido, senza un progetto, senza competenze e senza un emerito nulla, esperimenti, e basta, giochi a rimpiattino tra nomi, e nomi non qualificati, cresciuti ed istruiti nel tempo, ma raccattati per strada al pari di pacchetti di sigarette vuoti. Questo è il quadro di questi giorni ceh offre Fabriano, una politica sempre più arroccata a difendere l'orticello proprio, che non si cura di proporre unità di intenti, una sorta di buon governo a solo beneficio del rilancio cittadino, ma che se ne sbatte, l'unico obiettivo è fare eleggere un dinosauro a sindaco al solo scopo di poter sbattere in faccia all'avversario di un giorno la medaglia del vincitore. Dall'altra parte u certo numero di famiglie che trepidano per conoscere il loro destino, un destino messo nelle mani di " amministraclown" che per vendere una cappa in più lo fanno in perdita, ma alla fine i conti non tornano e la trepidazione diventa rabbia dettata dalla paura di perdere quel piccolo ma immenso posto di lavoro e con esso la dignità legata al sentirsi parte di un progetto. poi ad osservare impotenti altre aziende che lavorano, lavorano bene e vendono, lavorano col cuore , con impegno con sacrificio e portano a casa i risultati. una cosa è certa, se questi tre elemnenti non si fonderanno in una sola parola, "Fabriano "tutto sarà vano, la politica deve capire che non ha senso darsi battaglia a difesa dell'orticello per raggiungere quella vittoria di pirro tanto agoniata, se poi la difesa del'orticello farà si che il resto del campo si bruci. auspico per le prossime elezioni comunali che si ragioni in una sola direzione, al diavolo i partiti, i movimenti e le liste, un governo di unità d'azione, tutti gli sforzi dei prossimi cinque anni dovranno essere concentrati su un unico obiettivo, il totale rilancio di un territorio e questo non potrà avvenire se si continuerà a curare solo il proprio orticello. Muratori Davide

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  7. Nessuno può risolvere il problema occupazionale di Fabriano a livello di Amministrazione Comunale 30% di disoccupazione è un dato gigantesco.

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    1. Ci penserà il Movimento 5 Stelle con il baratto amministrativo, stai tranquillo.

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  8. Forza Gentili e Solari!

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  9. Santarelli è un punto interrogativo che cammina, dopo 5 anni di consiglio dichiara che i grillini non sanno cosa troveranno in Comune e quando si parla di lavoro se la cava chiedendo una riunione di commssione, che desolazione!

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    1. Che mezzi ha un sindaco per non far chiudere una fabbrica ?? Intanto vediamo in faccia chi è il responsabile politico della Regione per le politiche occupazionali poi vediamo cosa si può fare.... oppure qualcuno spera ancora che arriva la "famiglia" e apre qualche "linea di montaggio". E' questa la mentalità che ha portato Fabriano alla desolazione attuale. Bene, continuiamo cosi che ne vedremo ancora delle belle.

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    2. Invece la Regione può non far chiudere una fabbrica, vero? Ma che cazzo scrivi? Si vede che a voi grilletti mancano proprio le basi !!!

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    3. Non serve la "famiglia" che crea la "linea di montaggio", basta crearselo il lavoro. Apriamo tutti B&B e speriamo nei turisti.

      AHA AHA AHA AHA AHA AHA AHA AHA AHA AHA AHA AHA AHA AHA AHA

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  10. Caro Miura ci sarà certamente chi soffre e c'è pure chi cazzeggia ma c'è anche chi si impegna ogni giorno per creare lavoro e occupazione . Saluti. uu

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  11. Più umiltà Santarelli e grillini, se davvero siete la voce del popolo non vi presentate come i meglio del bigoncio.

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  12. Il Generale Inverno11 marzo, 2017

    Penso a chi soffre, e soffrendo s'offre.

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  13. questi perché hanno il marchio 5s altrimenti chi li voterebbe? Santarelli. Ma chi è Santarelli ? Che ha fatto Santarelli per Fabriano? Ma almeno ci vive? ahahah

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    1. Santarelli già comincia a parlare di fare i tavoli in Regione !!!
      Ha già capito come girano le cose : parole parole parole, tavoli tavoli tavoli !!!
      Rido per non piangere !!!

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  14. La politica è stata utile a mantenere la rendita di posizione per chi aveva già il deretano in caldo, leggi Sagramola, ma chi si affaccia ora ha solo m. da spalare, non ci vedo tutto questa grande comodità a governare Fabriano.

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    1. Infatti, ora serve mandare su gente che non ha una rendita di posizione, così se la crea.

      SVEJATE ADDOMERMENTATO, CHE S'E' FATTO GIORNO !!!!

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