9 marzo 2017

Il detto e il non detto del caso Tecnowind

Una vertenza aziendale non riguarda solo le persone direttamente coinvolte ma coinvolge - a cerchi concentrici - le istituzioni, il territorio e i cittadini perchè le ricadute di una crisi d'impresa non sono mai a effetto delimitato e circoscritto.

Di conseguenza la manifestazione dei lavoratori della Tecnowind, azienda che da più di un lustro vive una situazione di crisi irrisolta, rimette al centro il tema della crisi industriale che da tempo sembra sparito dalla scena e quasi digerito in un grande adattamento collettivo alle cattive notizie.

I lavoratori della Tecnowind protestano per il mancato pagamento di alcuni stipendi e parte della contestazione in corso ha coinvolto, simbolicamente, un gruppo di banche accusate di non sbloccare le linee di credito necessarie per erogare le retribuzioni.

Valutando la situazione senza contestualizzare il punto di vista si giunge a una conclusione logica e cioè che una moral suasion istituzionale sugli istituti di credito sia lo strumento più efficace per rimettere in moto la situazione e far rientrare la protesta. Ed ecco quindi gli appelli alla Regione Marche e al Ministero per lo Sviluppo Economico.

In realtà la partita è assai più complessa perchè al centro della scena c'è l'assetto proprietario dell'azienda, ovvero le trattative per la vendita della Tecnowind a un Fondo straniero che sembrano da tempo arenate in una dimensione interlocutoria.

La natura transitoria di questa fase non può che imporre prudenza alle banche; una prudenza accentuata dallo "storico", ossia da quanto accaduto non più tardi di quattro anni fa quando il Fondo Synergo, a quel tempo proprietario di Tecnowind, decise di vendere la sua quota al valore simbolico di un euro, l'equivalente di un cornetto Algida.

La temporanea salvezza della Tecnowind si determinò sulla base di tre elementi: la vendita a prezzo simbolico, la richiesta di concordato preventivo con proseguimento dell'attività ratificata dal Tribunale e il conseguente sblocco di liquidità concesso dagli istituti bancari.

A distanza di quattro anni la proprietà subentrata nel 2013 sta cercando un acquirente e il mancato pagamento di alcuni stipendi non è altro che il segnale più evidente di un'azienda che vive una difficoltà strutturale che ha superato il livello di guardia.

Le manifestazioni, gli scioperi, i cortei e le proteste dei lavoratori sono una reazione naturale, legittima, comprensibile e, per certi versi, sacrosanta. Questa effervescenza però, che piaccia o meno, può mettere tra parentesi ma non certo cancellare l'interrogativo di fondo e cioè se Tecnowind, dal punto di vista industriale e operativo, sia o meno un'azienda sostenibile e di conseguenza appetibile per un Fondo che da un'eventuale acquisizione deve conseguire una redditività superiore a quella garantita dai titoli di Stato.

La sostenibilità industriale di un'azienda privata e la sua competitività dipendono sempre da sé stessa e dalle sue relazioni col mercato. Lo Stato, le istituzioni e le banche possono creare contesti favorevoli ma non hanno alcun potere per intervenire sull'efficacia e l'efficienza della gestione.

E' questo il dato di partenza. Ometterlo significa illudere i lavoratori e rendere ancora più difficile e lontana la ricerca di una soluzione di lungo periodo.
    

21 commenti:

  1. Quando scrivi di cose concrete guadagni punti.condivido la tua decisione di non scrivere del teatrino politico.

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    1. Il teatrino politico è l'ambiente dove si gioca la partita Tecnowind.

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  2. Tecnowind ora, BEST tra poco, JP andata. Questa è la dura realtà che il popolo fabrianese fa finta di non vedere, sperando sempre ad un salvatore inesistente. E' finita per tutti. I famosi tempi delle Vacche Grasse sono terminati. Fabriano è oramai allo sfacelo più totale. Un Paese per vecchi. Il centro spopolato, nessuna nuova idea. Tutti in silenzio. Della Best recentemente ad agosto acquistata da una finanziaria inglese, Melrose PLC non ne parla mai nessuno. A dicembre in un battibaleno la melrose ha azzerato in un attimo tutta la dirigenza Nortk. Siamo rimasti circa 184 da 900 che eravamo. Poche commesse e sempre due giorni di Cassa. Non si andrà avanti per molto con questi volumi 300/350 cappe al giorno. Il credo della Melrose è Comprare, Migliorare & Rivendere. Quando vedrò la gente arrabbiarsi sul serio invece di vedere ogni giorno Fabriano deserta, allora potrò pensare che qualcosa realmente possa cambiare. Non c'entrano le banche, è che il sistema industriale Fabrianese è capitanato da un branco di squallidi manager inesperti e senza srupoli insieme ad un popolo operaio accondiscendente che è solo capace di generare la lotta tra poveri. "Mors tua vita mea." Solidarietà piena per i Lavoratori Tecnowind.

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    1. Le Aziende che chioppano sono quelle che non hanno saputo cambiare passo è produzioni negli ultimi decenni e purtroppo Fabriano è piena di Aziende di questo tipo è ne vediamo i risultati punto.p.s. tassazione assurda e bassi investimenti ovviamente non aiutano

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    2. Tranquillo, ci salverà il baratto amministrativo, nuova idea del Movimento Cinque Stelle.
      Intanto però Grillo & C. svernano a Malindi in resort di lusso.

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    3. Fagli prendere i caffè a quelli del Movimento 5 Stelle, non fargli fare altro, per carità !!!

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    4. Per me possono svernare anche a Miami resta il fatto che il Italia tassazione alta e costo del lavoro alto non permettono produzioni di basso/medio-basso livello stiamo parlando di tutto quello che compra il cittadino normale qua tiri avanti SOLO con produzioni di medio-alto/alto livello

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  3. E' facile incolpare la politica fabrianese di questi sfacelli, fermo restando che quando le cose andavano bene erano tutti salamecchi ed inchini alla potente dinastia. Vorrei capire c'è il morto (lavoro), ma chi è l'assassino ??? Probabilmente Fabriano paga di più per il suo tradizionale, e qualche volta voluto, isolazionismo. Sia geografico che di mercato. Ma oramai dobbiamo essere onesti e dire come stanno realmente le cose; l'occupazione del XX secolo in un mondo sempre più automatizzato e capitalista, non esiste più ne oggi ne in futuro. Prima ne prendiamo la giusta consapevolezza e prima riusciremo a limitare i danni dell'economia globalizzata.

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    1. Abbiamo un territorio esteso come quello di Milano con Fabriano in mezzo che fa a malapena 20 mila abitanti

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    2. Il territorio però, tolto il capoluogo, ha la stessa densità abitativa del Gennargentu.

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    3. Talmente isolati che questi geni hanno fatto la variante a sud e le fabbriche a nord (come la Tecnowind) e nella variante sud per tenere lontani i trasporti e i turisti hanno evitato di fare l'uscita Fabriano centro. Geni sul serio...

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    4. Ancora con 'sti cazzo de turisti !!! Oltre al Museo della Carta, che cazzo devi vedè?

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    5. Secondo me i Turisti ve li sognate anche la notte LOL servono le Aziende il Turismo può migliorare ma non sarà mai un settore trainante a Fabriano non ci sono le condizioni

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  4. Vero, purtroppo i lavoratori e le Istituzioni possono fare poco o nulla. La scelta del precedente CDA, cioè quella di ricercare un acquirente o un partner che potesse offrire all'azienda nuovi sbocchi sul mercato - sbocchi che l'azienda sembra non essere più in grado di crearsi da sola - oggettivamente era forse l'unica opzione possibile. Purtroppo nessuna delle operazioni intentate è andata a buon fine e nel frattempo i conti economici sembrano essersi ulteriormente deteriorati. Una nuova procedura di concordato sarà una corsa ad ostacoli, molto difficile da superare ergo si, meglio non farsi illusioni.

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    1. Certo l'azienda non fa ricavi come fa a pagare i debiti? Questo significa che vende sottocosto non servono le scienze grosse

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  5. A cadenza mensile torno a Fabriano per un weekend e la storia è sempre quella: una popolazione che predica la necessità di una riconversione dell'economia ma che, sotto sotto, spera ancora nel miracolo (chissà quale poi..) e sommessamente lo attende. Di per sé una visione in scala di quello che sta succedendo in Italia. Nel frattempo abbiamo annientato generazioni di politici per la necessità di trovare un capro espiatorio ed ora pecchiamo di competenza..ed esperienza. Auguri a noi
    AC

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  6. Solidarietà a Scattolini.

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  7. Nel romanzo " i promessi sposi" l'autore , riferendosi alla Monaca di Monza , scrisse: anziché cercare lontano sarebbe stato meglio scavare nel giardino

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  8. Dopo il concordato di qualche anno fa ancora chiedono soldi alle banche ? Perché non ce li mette la proprietà se crede nella propria azienda ? È facile dare le colpe sempre agli altri ma qui le responsabilità non credo proprio che siano delle banche o delle istituzioni. Quello che vogliono eventuali acquirenti e'liberarsi di decine e decine di lavoratori perché evidentemente il rapporto tra ricavi e dipendenti non regge .

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    1. Ma per piacere l'Azienda non ha un Euro

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    2. Allora se non ha un euro chiudesse.

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